Pensionato risana 80.000 euro di debiti

Un ex dipendente dell'Esercito, ora in pensione, grazie alla liquidazione controllata e all’aiuto di Ri.Analisi ha potuto risolvere la situazione di grave sovraindebitamento e si è lasciato alle spalle 80.000 euro di debiti.

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La situazione di Fabio

Fabio è un ex dipendente pubblico che ha sempre prestato servizio nell’Esercito e non ha mai svolto attività d’impresa. Ha iniziato a lavorare da giovane e dopo il matrimonio ha acquistato una casa grazie ad un mutuo ipotecario.

La moglie era titolare di un salone di estetista e la coppia ha avuto due figli.

La situazione economica della famiglia era positiva, nel senso che il marito aveva un reddito fisso e stabile, mentre l’attività della moglie procedeva senza difficoltà. Con la consapevolezza di riuscire a far fronte agli impegni finanziari, Fabio, in accordo con la moglie, ha chiesto un ampliamento del mutuo per poter ristrutturare ed ampliare la casa coniugale.

I motivi del suo sovraindebitamento

Dopo l'ampliamento del mutuo per la ristrutturazione della casa, si sono verificate le prime difficoltà economiche non determinate dal comportamento di Fabio e dalla moglie, ma dall’impresa edile incaricata dei lavori, che secondo Fabio ha causato dei danni all’immobile.
Per tentare di rimediare alla situazione, Fabio ha incaricato un’altra impresa, che ha portato a termine la ristrutturazione ed è stata pagata. Le fatture emesse dalla prima impresa sono invece rimaste insolute. Ne è seguito un contenzioso, che per vizi formali commessi da Fabio, si è concluso negativamente per il nostro cliente che è stato condannato a pagare una somma di circa 50.000 euro.

Non avendo il denaro necessario a sanare questo debito, si è visto pignorare la casa dall’impresa edile parte in causa. Ad aggravare la situazione finanziaria familiare è intervenuta la grave malattia della moglie, che ha dovuto lasciare la propria attività e chiudere la partita iva, rimanendo così senza reddito. 

Dopo un paio d’anni, la moglie è purtroppo venuta a mancare e Fabio, affranto dalle preoccupazioni, ha avuto problemi cardiaci per cui ha dovuto sottoporsi a ripetute cure che gli hanno impedito di lavorare. In questa situazione, bisognava anche pensare ai figli, che ancora studiavano e così Fabio non ha potuto trovare una soluzione che impedisse l’esecuzione forzata sulla casa, trovandosi nella condizione di non riuscire più nemmeno a rimborsare il mutuo e accumulando un debito di circa 80.000 euro.

A causa dei problemi di salute, Fabio ha usufruito di un pensionamento anticipato ed ora percepisce una pensione di poco superiore a 1.600 al mese. Con tale somma, attualmente deve anche sostenere il costo dell’affitto del suo nuovo appartamento, che ha dovuto trovare non potendo più abitare nella sua casa pignorata e messa all’asta.

Come Ri.Analisi ha affrontato il sovraindebitamento di Fabio

Quando Fabio si è rivolto a Ri.Analisi, la sua casa era già sottoposta ad esecuzione forzata ed è stata poco dopo venduta alla terza asta al prezzo di soli 40.000 euro, importo di molto inferiore al valore reale dell’immobile e oltretutto insufficiente a sanare tutti i debiti di Fabio.

Abbiamo quindi ricostruito tutta la situazione del nostro cliente e abbiamo capito che la soluzione più rapida ed efficace per lui era l’accesso alla procedura di liquidazione controllata, valida sia per le imprese che per i privati cittadini.

A quel punto abbiamo elaborato una proposta di rientro dai debiti e una relazione particolareggiata in cui è stata evidenziata l’assoluta incolpevolezza del cliente nel determinare la situazione di sovraindebitamento.

La sentenza di liquidazione controllata

Il giudice del Tribunale di Milano ha approvato l’accesso di Fabio alla procedura di liquidazione controllata e ora, per tre anni, verserà ai creditori solo una minima quota mensile della sua pensione, dopo aver tenuto conto delle spese necessarie al proprio sostentamento.

Alla fine di questi 3 anni Fabio otterrà l’esdebitazione, cioè la dichiarazione di inesigibilità dei crediti rimasti insoddisfatti.  

In allegato la sentenza dd. 09/08/2023 del Tribunale di Milano.

Debiti del consumatore: come affrontiamo il problema

I debiti del consumatore, ovvero dei semplici cittadini e delle persone fisiche, non possono essere cancellati senza l’accesso ad una delle procedure previste dalla normativa vigente.

I debiti non pagati continuano a pesare sul debitore e aumentano nel tempo a causa delle sanzioni e degli interessi di mora. Non ci si può liberare dai propri creditori rimanendo inerti e aspettando che accada qualcosa di miracoloso. L’unica risposta ai problemi di sovraindebitamento dei privati cittadini è l’accesso ad una delle procedure del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

Se il nostro cliente Fabio fosse rimasto in attesa senza fare nulla, non avrebbe risolto i suoi problemi economici, nemmeno con la vendita della casa, in quanto l’importo ricavato dall’asta è stato inferiore al totale dei suoi debiti residui e quindi i creditori avrebbero continuato ad assillarlo. Anzi, i debiti sarebbero ricaduti anche sui suoi figli.

Grazie alla nostra esperienza e competenza sia sulla normativa attuale, sia su quelle precedenti, abbiamo guidato Fabio verso la soluzione definitiva, cioè la liberazione completa da tutti i debiti pregressi, con la liquidazione controllata.

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DATA PUBBLICAZIONE:
30 Ottobre 2023