Codice Crisi: la soluzione al sovraindebitamento

Le informazioni importanti sul Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza per risolvere i problemi di chi ha troppi debiti.

Codice Crisi Impresa e Insolvenza: guida per uscire dal sovraindebitamento

Hai accumulato debiti con il fisco e continui a ricevere cartelle esattoriali? Non riesci a pagare le rate del mutuo e rischi un pignoramento della tua casa?
Conosciamo bene le difficoltà che molte persone stanno affrontando nel pagare rate del mutuo, cartelle esattoriali, rate di prestiti o cessione del quinto. La soluzione c’è.

Per estinguere i tuoi debiti e ritrovare la serenità accedi ad una delle procedure ammesse dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, il Dlgs 19/2019, in attuazione della Legge 155/2017.

Leggi la nostra guida pratica all’esdebitazione per comprendere facilmente gli aspetti più importanti in tema di sovraindebitamento contenuti nella riforma fallimentare, ovvero il nuovo Codice Crisi.

Affidati a Ri.Analisi per uscire dai debiti.


Leggere la normativa di riferimento è l’inizio di un percorso che aiuta a comprendere se la legge sul sovraindebitamento, in applicazione della Legge 155/2017, è la risposta al tuo problema con i debiti. 

Per chi non è esperto del settore, grazie alla nostra decennale esperienza sui problemi da sovraindebitamento, abbiamo realizzato questa guida pratica dove ti spieghiamo quello che devi conoscere per essere libero dai debiti e non lasciarli in eredità ai tuoi familiari.

Cos’è il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, in applicazione della Legge 155 del 2017

Il 15 luglio 2022 è definitivamente entrato in vigore il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D. Lgs.14 /2019), in applicazione della Legge 155 del 2017.

Si tratta di uno strumento normativo molto importante che ha consentito di riformare la Legge fallimentare e la Legge sul sovraindebitamento.

Questa rivoluzione, nota come “riforma fallimentare” è iniziata nel 2017 (con la Legge 155/2017) ed è stata poi sottoposta a progressive modifiche, integrazioni e continui rinvii, in parte motivati dalla crisi pandemica ed economica del 2019 ed in parte dalla nuova direttiva europea a cui l’Italia ha dovuto adeguarsi, ovvero la direttiva UE 2019/1023 riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni.

Il D.Lgs. 83/2022 ha di fatto ufficializzato la sua entrata in vigore.

Il nuovo Codice disciplina in un unico corpo normativo il fallimento dell’imprenditore e del consumatore, o privato cittadino, e può permetterti di:

  • cancellare i tuoi debiti
  • salvare beni immobiliari
  • bloccare il pignoramento di stipendio o conto corrente
  • bloccare le procedure esecutive in atto.

Probabilmente ti starai chiedendo: come faccio a liberarmi delle finanziarie e soprattutto dei debiti? Non preoccuparti!

Attraverso la definizione di una procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento riuscirai a pagare i tuoi creditori con quanto ti è possibile, attraverso piccole rate sostenibili, e con la garanzia di mantenere per te e la tua famiglia quanto è necessario per vivere. Questo perché la riforma della legge sul sovraindebitamento ti permette di ridurre di molto, se non azzerare, l’ammontare dei debiti che possiedi verso le banche, le finanziarie e il fisco.

Il nuovo CCII prevede che anche i familiari del soggetto sovraindebitato possano usufruire della normativa, oltre ai soci illimitatamente responsabili di s.n.c., s.a.s. e s.a.p.a., purché i debiti contratti siano personali e non legati alla società e sempre che la procedura non sia a danno dei creditori.

Quindi diventa importante valutare quale delle procedure ammesse sia più conveniente per il tuo caso specifico.

Aspettare significa peggiorare la propria situazione, mentre la soluzione è possibile da subito se ti affidi ai nostri professionisti Ri.Analisi. La prima consulenza è gratuita e senza impegno.

Quando un soggetto è definito in crisi o insolvente

Prima di definire come sono cambiati il fallimento e lo stato di sovraindebitamento, è necessario spiegare le definizioni di crisi o insolvenza presenti nel nuovo CCII.

Secondo il Codice della Crisi d’Impresa e Insolvenza, lo stato di crisi è:
lo stato del debitore che rende probabile l'insolvenza e che si manifesta con l'inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi

Lo stato di insolvenza è invece definito come:
“lo stato del debitore che si manifesta con inadempimenti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che il debitore non e' piu' in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni.”

In poche parole, è definito “in crisi” un soggetto che probabilmente non riuscirà a pagare i propri impegni, mentre è “insolvente” un soggetto che non ha più soldi per pagare i suoi creditori e quindi non riesce più a far fronte ai propri debiti rischiando di essere segnalato come cattivo pagatore nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC).

Come cambiano il fallimento e il sovraindebitamento


La nuova procedura di fallimento: la liquidazione giudiziale

Nel nuovo Codice della Crisi d’Impresa non si parla più di fallimento ma di liquidazione giudiziale intesa come:
“la procedura che è finalizzata a liquidare il patrimonio dell’imprenditore insolvente, ripartendo il ricavato in favore dei creditori sulla base della graduazione dei loro crediti.”

Da questa definizione si può capire che possono accedere alla liquidazione giudiziale gli “imprenditori”, ovvero i soggetti che prima erano definiti “fallibili”. In particolare, si tratta di soggetti che:

  • esercitano un’attività commerciale
  • superano le soglie dimensionali
  • sono in stato di insolvenza.

Le soglie dimensionali
Solo i soggetti che rientrano nelle soglie dimensionali previste dal CCII possono accedere alla liquidazione giudiziale, quindi solo l’impresa commerciale che supera almeno una delle seguenti tre soglie:

  • un attivo patrimoniale annuo superiore a 300 mila euro (nei tre anni che precedono la presentazione della domanda);
  • ricavi lordi per un ammontare annuo superiore a 200 mila euro (sempre nei tre anni che precedono la presentazione della domanda);
  • debiti al momento della presentazione della domanda per un ammontare superiore o pari a 500 mila euro.


Le definizione di sovraindebitamento e chi può beneficiarne

Nel nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza viene definito “sovraindebitamento”:
“lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell'imprenditore minore, dell'imprenditore agricolo, delle start-up innovative […] e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza”.

In questo caso, il legislatore indica già chi sono i soggetti che possono beneficiare dello stato di sovraindebitamento:

  • i lavoratori autonomi o i liberi professionisti, incluse le associazioni professionali e le società semplici
  • gli imprenditori agricoli
  • i consumatori, ovvero le persone fisiche che hanno accumulato debiti cui non riescono a far fronte
  • gli enti non commerciali, ad esempio le associazioni di volontariato, le onlus, le associazioni sportive o non governative
  • gli eredi di un imprenditore defunto
  • le start-up innovative
  • le imprese commerciali con parametri sotto le soglie dimensionali previste dalla legge.

I debiti che rientrano nel Codice Crisi

Le tipologie di debito che possono essere cancellate grazie al nuovo CCII e quindi rientrano nelle procedure di sovraindebitamento sono quelle:

  • verso le banche e finanziarie in genere (quali mutui, prestiti personali, …);
  • verso fornitori, privati (quali ad esempio i debiti di condominio);
  • verso le Pubbliche Amministrazioni (quali Agenzia delle Entrate, Equitalia).


I soli debiti che non rientrano nella legge e quindi NON possono essere eliminati sono:

  • gli alimenti non pagati all'ex coniuge;
  • i risarcimenti extracontrattuali, ad esempio in caso di incidente stradale.

Il Codice Crisi in sintesi e i benefici della riforma

Obiettivi principali della riforma sono 4:

  • la completa revisione della normativa su fallimento e sovraindebitamento;
  • la semplificazione del quadro normativo per velocizzare le procedure e superare difficoltà applicative e interpretative;
  • migliorare l’efficienza del sistema economico in modo tale da renderlo più competitivo anche nel contesto internazionale.
  • rilevare tempestivamente lo stato di crisi ed intervenire prima della liquidazione e della chiusura dell’impresa, ricorrendo anche al nuovo istituto della composizione negoziata della crisi introdotta con il D.L. n. 118/2021.


Tra le novità introdotte, emergono questi aspetti:

  • il termine “fallimento” è stato sostituito dall’espressione “liquidazione giudiziale”;
  • è introdotta la definizione di “stato di crisi” come probabilità di futura insolvenza;
  • si predilige ogni intervento o misura che porti ad una continuità aziendale, piuttosto che alla sua chiusura. Quindi viene favorito il concordato preventivo rispetto all’ipotesi liquidatoria;
  • sono introdotte “procedure di allerta e di composizione assistita della crisi”, per favorire l’emersione tempestiva dello stato di crisi dell’impresa e agevolare lo svolgimento delle trattative tra debitori e creditori per il superamento della crisi stessa;
  • le categorie di soggetti debitori sono disciplinate all’interno dello stesso corpo normativo e vengono dedicate procedure specifiche per le varie categorie come persona fisica o giuridica, ente collettivo, consumatore, professionista o imprenditore esercente attività commerciale, agricola o artigiana, con esclusione dei soli enti pubblici;
  • viene introdotta una disciplina specifica per le crisi dei “gruppi di imprese”;
  • sono previsti vantaggi per gli imprenditori che si attivino volontariamente e in modo tempestivo presentando istanza di composizione assistita della crisi ad un soggetto esterno all’impresa o domanda di accesso a una delle procedure regolatrici della crisi o dell’insolvenza (piani attestati di risanamento, accordi di ristrutturazione dei debiti, convenzioni di moratoria, ecc.).

I vantaggi della normativa sul sovraindebitamento

Se sei tra i soggetti che non possono accedere alla liquidazione giudiziale e sei in gravi difficoltà economiche perché hai debiti con banche, finanziarie o con il fisco, puoi avere diritto a ridurre i tuoi debiti in base alle tue reali possibilità economiche e patrimoniali grazie alla normativa sul sovraindebitamento aggiornata e all’aiuto dei professionisti di Ri.Analisi. Il resto dei debiti che non hai la possibilità di pagare al termine della procedura, verrà cancellato con l’esdebitazione

Le procedure di sovraindebitamento hanno questi vantaggi:

  • sospendere le azioni esecutive (pignoramenti, aste immobiliari, fermi amministrativi, etc.)
  • bloccare le cessioni del quinto dello stipendio
  • stralciare i finanziamenti contratti con banche, società di leasing, finanziarie e società di credito al consumo
  • pagare parzialmente i debiti in base alle tue possibilità
  • cancellare i debiti che non puoi pagare
  • cancellare il proprio nominativo dalle banche dati come cattivo pagatore (Crif, Experia) con la possibilità di accedere nuovamente al credito.


Per avere questi vantaggi devi dimostrare di non aver creato la situazione di sovraindebitamento di proposito per non pagare i debiti, altrimenti verresti escluso dalla facoltà di usufruire della legge. Devi essere catalogato come debitore “incolpevole” e quindi meritevole dell’aiuto offerto dalla legge.

Le procedure per uscire dal sovraindebitamento

E’ possibile uscire dal sovraindebitamento accedendo ad una delle procedure previste dal nuovo Codice Crisi. Tre di queste sono già presenti nella precedente legge 3/2012, ma hanno una definizione diversa e vengono in parte modificate. Si aggiunge una quarta procedura: l’esdebitazione del debitore incapiente.
Vediamole qui sotto in dettaglio.

1. Piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore

La procedura è riservata al consumatore, ovvero la persona fisica in stato di sovraindebitamento. Prima era definito “piano del consumatore” e prevede che il Giudice verifichi la documentazione presentata e salvaguardi una somma derivante dai beni del debitore necessaria al suo sostentamento e del suo nucleo familiare.

2. Concordato minore

E’ la procedura che prima era definita “Accordo di composizione della crisi” ed è rivolta solo agli imprenditori ed ai professionisti che propongono ai creditori un piano di rientro dai debiti, ma intendono proseguire nello svolgimento dell’attività d’impresa o professionale.

I soggetti che si trovano in una situazione di sovraindebitamento potranno presentare ai creditori, tramite l’Organismo di Composizione della Crisi.

Non è più necessario il raggiungimento di approvazione del 60% dei creditori, come era stabilito nella legge 3/2012, ma è sufficiente l’approvazione della maggioranza dei creditori ammessi al voto.

In seguito alla verifica da parte del tribunale, il giudice omologa il concordato quando ritiene che il credito dell'opponente può ricevere un soddisfacimento non inferiore a quello che otterrebbe in caso di liquidazione giudiziale per effetto dell'esecuzione del piano. 

3. Liquidazione controllata

La procedura definita precedentemente “liquidazione dei beni” è l’unica che si rivolge sia al consumatore che all’impresa. Prevede di pagare il debito con la liquidazione del proprio patrimonio.

Le principali differenze con la procedura disciplinata dalla Legge 3/2012 sono le seguenti:

  • durata: massimo 3 anni e non più 4
  • esdebitazione di diritto: l’esdebitazione viene concessa automaticamente dal Giudice con il certificato grazie al quale viene disposta la chiusura della liquidazione (esdebitazione di diritto).

Per le procedure disciplinate dalla Legge 3/2012, invece, il beneficio dell’esdebitazione è concesso solo a seguito di specifica procedura, dopo la conclusione della liquidazione e attivata su iniziativa del debitore.

4. Esdebitazione del debitore incapiente

Già anticipata dalla riforma del sovraindebitamento nel 2020, l'esdebitazione del debitore incapiente è presente anche nel nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

Le condizioni necessarie per accedere alla procedura sono:

  • la reale incapacità del debitore di offrire qualsiasi bene, nemmeno in futuro. Il debitore è obbligato al pagamento del debito nella misura del 10% soltanto se nell’arco dei quattro anni dal decreto del Giudice sopravvengono utilità rilevanti;
  • la meritevolezza del debitore, cioè la mancanza di frode verso i creditori e la mancanza di dolo o colpa grave nelle ragioni che hanno portato all’indebitamento.

La tutela del debitore incapiente è una importantissima via d’uscita per tutti coloro che si sono trovati in una grave situazione debitoria, non a causa loro, e che possono così lasciarsi definitivamente alle spalle i propri problemi di debiti.

L’esdebitazione è riconosciuta con un decreto del giudice, il quale valuta la sussistenza della meritevolezza e l’assenza di atti di frode, ovvero di dolo o colpa grave nell’indebitamento.

Troppi debiti: cosa puoi fare adesso

La prima legge sul sovraindebitamento è entrata in vigore più di 10 anni fa, ora è stata aggiornata, ma moltissimi non conoscono ancora le possibilità per liberarsi dai debiti. Forse anche per te è una novità.

Noi di Ri.Analisi dal 2015 ci occupiamo della Legge 3/2012 e ora del nuovo CCII. Ci siamo specializzati nel fornire supporto e aiuto concreto ai soggetti sovraindebitati in grave crisi economica grazie all’esperienza di successi maturata nel corso degli anni dal nostro team di professionisti.

Abbiamo ottenuto la pressoché totalità di sentenze positive e questo ci ha permesso di ottenere il Premio “le Fonti Awards 2020” proprio per le nostre competenze nell’affrontare il sovraindebitamento.

Tra i nostri clienti c’è anche Marco Baldini, famoso speaker radiofonico, che stiamo aiutando concretamente.
Lui stesso ha dichiarato: "La cosa che mi ha colpito di più di Ri.Analisi è che dopo averli contattati mi hanno fatto andare da loro per parlare della mia situazione e solo dopo il primo incontro hanno valutato se era possibile aiutarmi. Già questo è indice di serietà".

Se non conosci la storia di Marco Baldini, puoi guardare il video della sua intervista dove spiega come lo abbiamo aiutato.Nel nostro sito abbiamo una sezione con i principali risultati che abbiamo ottenuto, ed elenchiamo i casi concreti e le sentenze ottenute. Sono testimonianze affidabili, provate dalle sentenze dei Tribunali che le hanno emesse e dove abbiamo oscurato solo i nomi per motivi di privacy.

Preparare un piano per risolvere il sovraindebitamento è un lavoro complesso che richiede competenza. Se la pratica di esdebitazione aderisce ai criteri previsti dalla normativa, il giudice si limita a mettere in atto un percorso prestabilito dalla legge stessa.
Se viene rifiutata è perché c’è un errore nella stesura della pratica e per i 5 anni successivi non puoi più ripresentarla in tribunale, perdendo la tua occasione di liberarti dai debiti.

Per questo va gestita da professionisti esperti in esdebitazione.

Ricorda che c’è sempre una soluzione ad ogni problema, anche ai più complessi! Non perdere la speranza e non farti sopraffare dall’ansia o dalla paura. Contattaci e troveremo insieme una risposta.

Come evidenziato da Baldini, noi di Ri.Analisi ti aiutiamo ad uscire dai debiti in 5 passi:

  • Esame gratuito della tua situazione debitoria: prima di tutto ti ascoltiamo e valutiamo subito se è possibile offrirti un aiuto concreto spiegandoti nel modo più semplice e trasparente possibile quale potrebbe essere la strategia più appropriata per te
  • Raccolta della documentazione: dobbiamo conoscere tutto il percorso che ti ha condotto alla situazione debitoria in cui ti trovi e ti aiutiamo a raccogliere tutto il materiale necessario.
  • Presentazione dell’istanza: presentiamo all’OCC e poi al Giudice competente tutta la documentazione e il piano di rientro. Questo comporta la sospensione immediata di tutte le eventuali procedure di pignoramento in corso.
  • Procedura Giudiziaria: seguiamo l'iter giudiziario per mezzo dei nostri avvocati e forniamo ogni supporto utile alla decisione del giudice.
  • Alla conclusione della procedura, il giudice emetterà il decreto di esdebitazione che comporta la cancellazione dei debiti. Questo accade nel 99.8% dei casi seguiti da noi.

Noi di Ri.Analisi ti offriamo una soluzione studiata sul tuo caso specifico e ti affianchiamo per raggiungere la via d’uscita dal tunnel dei debiti in cui sei entrato. Rispetteremo la tua privacy con la massima trasparenza.

Non perdere tempo! Risolviamo insieme il tuo problema dei troppi debiti per farti ricominciare una nuova vita.

Per sapere se puoi beneficiare o meno del diritto previsto dalla normativa sul sovraindebitamento e avviare una pratica per estinguere i tuoi debiti fissa ora un appuntamento gratuito senza impegno o contattaci al numero verde 800 183420 attivo dalle 9.00 alle 18.00.

L’esdebitazione è la soluzione che stavi aspettando per ripartire pulito e senza preoccupazioni. Ti accoglieremo in uno dei nostri uffici per spiegarti tutti i dettagli. 

Fissa un appuntamento nella tua regione per una consulenza gratuita, o richiedi informazioni online, senza impegno.

Contattaci