Sovraindebitamento: come uscirne davvero con la liquidazione controllata

La guida pratica per chi non riesce più a sostenere i debiti.

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Quando i debiti diventano troppo pesanti — rate arretrate, pignoramenti, notifiche, conti che non tornano — il problema non è solo economico. È la sensazione di non avere più via d’uscita ciò che crea maggiore ansia.
Molte persone in Italia vivono questa condizione: famiglie, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori. Basta un imprevisto, un cliente che non paga, un periodo difficile, e ci si ritrova a rincorrere debiti sempre più grandi.

La buona notizia è che non sei senza alternative.
Il Codice della Crisi d'Impresa e di Insolvenza ha previsto strumenti che possono bloccare le azioni dei creditori, ridurre il debito e, se necessario, cancellarne una parte.
Tra questi, la liquidazione controllata è spesso la procedura più efficace per chi vuole chiudere definitivamente con il passato e ripartire.

Cos’è il sovraindebitamento e perché accade davvero


Sovraindebitamento significa non riuscire più a far fronte ai debiti con il proprio reddito o con il proprio patrimonio. Non è una “colpa”, è una condizione che nasce quasi sempre da:

  • calo del lavoro o perdita di un cliente importante
  • ritardi negli incassi
  • tassi d’interesse aumentati
  • costi familiari in crescita
  • debiti fiscali e bancari accumulati nel tempo

La conseguenza è un circolo vizioso: più si ritarda, più aumentano sanzioni, interessi e pressioni dei creditori.
E questo ha un impatto enorme anche sulla vita personale: ansia, notti insonni, tensioni familiari, perdita di prospettive.

Gli strumenti per uscire dal sovraindebitamento


Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) ha introdotto tra principali procedure volte a offrire una seconda possibilità a chi si trova in una situazione di sovraindebitamento.

  1. Ristrutturazione dei debiti del consumatore: per chi ha contratto debiti come privato (non per attività).
  2. Concordato minore: per piccoli imprenditori e professionisti che vogliono proporre un piano di rientro sostenibile.
  3. Liquidazione controllata: la procedura più adatta quando i debiti sono troppo elevati per essere ripagati.

Tra tutte, la liquidazione controllata è quella che consigliamo più spesso ai nostri clienti, in quanto rappresenta una soluzione veloce e definitiva ai problemi di sovraindebitamento. Permette di:

  • mettere a disposizione patrimonio e una quota sostenibile del reddito
  • sospendere pignoramenti e azioni esecutive
  • chiudere definitivamente la posizione
  • ottenere l’esdebitazione, cioè la cancellazione dei debiti residui

La durata tipica di questa procedura è 3 anni.

Un caso reale: 200.000 euro di debiti cancellati


Un nostro cliente, titolare di una ditta individuale aperta nel 2006, si è trovato in difficoltà dopo una serie di fattori negativi:

  • ritardi nei pagamenti dei clienti
  • concorrenza crescente
  • diminuzione dei margini
  • aumento delle spese familiari
  • riduzione del reddito dopo la nascita del terzo figlio

Come molti, ha provato due soluzioni istintive, ma inefficaci.

  1. Chiedere altri prestiti: sembrano una boccata d’aria, ma aggiungono solo nuove rate e nuovi interessi, peggiorando il problema.
  2. Chiudere la ditta: non elimina i debiti.
    Nelle ditte individuali i debiti restano personali. Anzi, sono proseguiti pignoramenti sullo stipendio.

Il debito complessivo aveva raggiunto 200.000 euro.


La soluzione: liquidazione controllata

Abbiamo analizzato reddito, patrimonio, spese familiari e debiti, predisponendo la domanda completa.

Il 19 marzo 2024 il Tribunale di Trieste ha:

  • ammesso il cliente alla procedura
  • sospeso tutti i pignoramenti
  • riconosciuto un minimo vitale di 1.670 € al mese
  • fissato un contributo sostenibile di 250 € al mese per 3 anni.

Al termine dei 36 mesi, tutto il debito residuo verrà cancellato.

Questo caso dimostra che anche debiti molto elevati possono essere gestiti e risolti.

Consigli pratici per chi è in sovraindebitamento


  1. Non aspettare: prima agisci, più soluzioni hai.
    Molti arrivano da noi quando la situazione è già grave.
    Intervenire prima permette di trovare percorsi più sostenibili.Spesso l’indebitamento diventa “cronico” e le soluzioni si riducono.
    In molti casi i creditori non vogliono il massimo recupero, ma un recupero sostenibile.
    E’ fondamentale rivolgersi a consulenti specializzati che abbiano studiato la normativa; non è un “colpo di fortuna” ma un iter tecnico-giuridico ben strutturato.
  2. Valuta la sostenibilità del tuo reddito.
    Nella procedura di liquidazione la chiave è capire quanto del reddito può essere destinato al rimborso senza compromettere la vita normale e minima della famiglia.
    Il Tribunale nel nostro caso ha riconosciuto che una parte dello stipendio non può essere pignorata perché serve al sostentamento.
    Qualsiasi proposta deve essere credibile e basata su flussi reali, perché altrimenti sarà rigettata o inefficace.
  3. Scegli la procedura giusta
    Non sempre la liquidazione controllata è la migliore opzione: se il debitore ha redditi e prospettive, il piano del consumatore o il concordato minore potrebbero essere più idonei.
    Occorre valutare: patrimonio, redditi futuri, debiti, tipologia dei creditori.
  4. Meritevolezza e trasparenza
    La legge richiede che il debitore non abbia avuto comportamenti dolosi o fraudolenti nei confronti dei creditori.
    È fondamentale presentare documenti completi e collaborare con OCC e liquidatore.
    Omissioni o comportamenti scorretti possono compromettere l’esdebitazione.
  5. Preparati ad un periodo di transizione
    La procedura richiede impegno, ma porta ad un risultato concreto: uscire dal tunnel dei debiti.

Conclusione: una seconda possibilità è reale


Il sovraindebitamento non va ignorato: i debiti raramente “spariscono da soli”.
La legge oggi offre invece la possibilità di:

  • bloccare le azioni dei creditori
  • riorganizzare la situazione
  • pagare solo ciò che è realmente sostenibile
  • cancellare il resto dei debiti

Il caso che abbiamo seguito — 200.000 euro risolti con 250 euro al mese — lo dimostra: esiste una via d’uscita, reale e legale.

Se stai vivendo una situazione simile, possiamo aiutarti a capire se le procedure del CCII sono adatte al tuo caso.

Contattaci: il primo passo per uscire dalla morsa del debito è chiedere informazioni.

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DATA PUBBLICAZIONE:
9 Dicembre 2025