Come uscire dai debiti: risponde Ri.Analisi

La Legge 3/2012 può risolvere i problemi di debiti di persone e piccoli imprenditori. Per dare risposte chiare sull’argomento Stefano Barei di Ri.Analisi è stato intervistato da Marco Baldini.

Il problema dei debiti coinvolge sempre più persone ed è peggiorato in seguito alla crisi causata dalla pandemia. Per fare chiarezza su questo tema Stefano Barei di Ri.Analisi ha accettato di rispondere ad alcune domande in un’intervista realizzata da Marco Baldini e andata in onda sul canale di Rise Up Academy.

Capiamo quindi come è possibile uscire dai problemi di debiti dalle risposte di Stefano Barei.

L’intervista

Cos’è la Legge 3/2012?

La Legge 3/2012 non è conosciuta ancora da molti, ma offre la possibilità di uscire dai debiti, nel modo giusto, legale, potendo riscrivere la propria vita su una pagina bianca, soprattutto per chi ha avuto dei problemi importanti. 

Questa legge è stata approvata nel 2012 e dopo un po' di tempo varie trasmissioni, come “Le iene”, “Striscia la notizia” e poi “Report”, se ne sono occupate perché permette a tutti i soggetti non fallibili, cioè le persone fisiche, le associazioni sportive o i piccoli imprenditori, di poter ripartire da zero, senza più debiti. 

Questo significa che molte persone sovraindebitate pagheranno solo quello che possono pagare. 

Faccio degli esempi concreti. Un nostro cliente a Villorba si è liberato da 3 milioni e 600 mila euro di debiti con ex-Equitalia e questo perché non aveva più la possibilità di pagarli, essendo rimasto senza nessun bene.
Si tratta di un cliente di 60 anni che non aveva nessuna alternativa per togliersi quel debito, se non accedendo alla Legge 3/2012.

Cosa succede in caso di debiti con il Fisco o con l’Agenzia delle Entrate Riscossione?

Nel momento in cui si ha un debito con ex-Equitalia o con l'Agenzia delle Entrate non è prevista la possibilità di trovare un accordo in via bonaria. L'Agenzia delle Entrate non offre alternative, neanche per chi non ha nulla.
L’unica soluzione per risolvere i debiti con il Fisco è accedere alla Legge 3/2012.

Qual è lo scopo della Legge 3/2012?

Lo scopo della legge 3/2012 è aiutare le persone che, non avendo più determinate disponibilità e non potendo far fronte ai debiti, desiderano rimediare ad un errore fatto e ripartire. Ecco perché la Legge 3/2012 in Italia è un’enorme opportunità.

Per poter accedere alla procedura viene verificato e controllato il percorso dei cinque anni precedenti e se una persona ha cercato di frodare i creditori risulta dalle visure catastali e da tutti i controlli che vengono effettuati.

Immagina di avere debiti con le banche, ex-Equitalia, l'Agenzia delle entrate. In questa situazione non puoi neanche aprire un conto corrente.

Se fai il dipendente ti pignorano il quinto dello stipendio per sempre.
Se invece fai il piccolo imprenditore, l'artigiano, l’imbianchino, il geometra, ti vedi arrivare il pignoramento su tutti i crediti che hai, senza poter far fronte al debito. 

Dunque, è giusto che i debiti siano pagati, ma nella vita si può incorrere in momenti di oggettiva difficoltà, senza la possibilità di far fronte ai debiti. E’ quindi necessario trovare una soluzione. Questa soluzione è la Legge 3/2012.

Perché in alcuni casi è meglio fare la Legge 3/2012 rispetto alla rottamazione?

In questi giorni si sta parlando di “rottamazione quater” o di una nuova pace fiscale. Ma l’ADnkronos già nel 2019 aveva inviato un comunicato stampa dove spiegava l’inutilità delle rottamazioni da quando è entrata in vigore la Legge 3/2012.

Anche noi abbiamo depositato tantissime richieste di rottamazione, ma il problema è che quasi nessuno riesce a pagare in un lasso di tempo breve

 I contribuenti pagherebbero quanto dovuto se fosse dato loro un tempo più lungo, ma la norma fiscale è molto stringente e prevede un pagamento in poche rate.

Molti poi, per pagare la rottamazione, non pagano il nuovo debito tributario e il problema si ripresenta.

La legge 3/2012 è un fresh restart ed è come ripartire da zero nel momento in cui si chiude la procedura. Quando viene approvata la procedura e viene nominato un liquidatore, il debitore è consapevole di dover pagare la quota mensile stabilita dal giudice e non è più assillato da nessuno dei creditori.

Come si matura un debito elevato?

Solitamente si inizia con un debito tributario, ma non è tanto il debito in sé a creare il problema, quanto le sanzioni, gli interessi, l'iva non versata; tutto questo accresce di molto il debito iniziale.

Il caso di un artigiano con 160 mila euro di debito

Possiamo fare l’esempio di un artigiano che ha un reddito medio di 1.600 euro al mese. Per cinque anni non è riuscito a versare l'IVA, i contributi e le ritenute, maturando un debito di 17 mila euro all'anno.
In cinque anni questo debito è divenuto di 85 mila euro, ma con le sanzioni si raggiunge facilmente la somma di 160 mila euro
.In questo caso, se l’artigiano ricorresse alla Legge 3/2012, dimostrando che è un soggetto non fallibile e che non ha compiuto atti in frode ai creditori, gli verrebbe approvata la procedura di liquidazione. 

Dal reddito di 1.600 euro verrebbero decurtate le spese per l’affitto e per il mantenimento della famiglia. Ciò che rimane, mediamente una somma di 150 euro al mese, verrebbe utilizzata per ripagare il debito.

Se non si ha nulla, l'unica cosa che si può mettere a disposizione è una parte del futuro reddito, in questo caso 150 euro al mese, per 4 anni.

Cos’è l’esdebitazione?

La Legge 3/2012 prevede che chi ha avuto accesso ad una delle procedure ammesse, ottenga al termine l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti residui.

Ad esempio nella procedura di liquidazione, il cliente versa mensilmente per 4 anni la somma stabilita dal giudice e trascorso questo periodo, può richiedere l’esdebitazione.

Noi di Ri.Analisi saremo una delle prime società in Italia a depositare le richieste dei certificati di esdebitazione, essendo trascorsi quattro anni da quando i nostri clienti hanno visto approvata la loro richiesta di liquidazione.

Se ho delle proprietà ma non ho reddito, posso accedere alla Legge 3/2012 per salvare parte del patrimonio?

Sì, è possibile. 

Facciamo un esempio concreto: supponiamo che ci sia una persona che non ha più reddito, perché ha perso il lavoro o ha chiuso la sua impresa individuale. Ha un debito con la banca di 200 mila euro ed ha 4 appartamenti che valgono 100 mila euro l'uno, quindi ha un patrimonio superiore al debito. 

La banca ha già avviato le procedure esecutive e alla fine venderà all'asta gli immobili.
E’ possibile bloccare questa situazione ricorrendo alla Legge 3/2012 in due forme:

  • con la liquidazione, che prevede la vendita di tutte le proprietà per liberarsi da tutti i debiti;
  • con l'accordo di composizione della crisi, ovvero trovando un accordo con la banca per vendere una parte degli immobili, salvandone alcuni.

Se non accedessi alla Legge 3/2012, la banca metterebbe all'asta tutti gli immobili. Questi sarebbero venduti più o meno al 50% del valore e mi ritroverei senza più patrimonio e con un residuo di debiti da pagare.

Con l’accordo liquidatorio della Legge 3/2012 invece, blocco il pignoramento della banca, salvo una parte del patrimonio e ne utilizzo una parte per pagare i debiti.

Questa procedura dà la possibilità di vendere un bene al prezzo di mercato, invece che all’asta. 

 L'accordo liquidatorio prevede il pagamento di una somma in funzione del reddito o dei beni che uno possiede. 

Se non ho reddito e non ho beni posso cancellare i debiti?

Sì, è possibile.

La legge 3/2012, all'articolo 14-terdiecies, dice che possono essere cancellati tutti i debiti, anche per chi non ha nulla.

Questa legge prevede 3 fasi:

  • fase preparatoria;
  • accesso alla procedura per 4 anni;
  • esdebitazione.

Se ho un debito con la banca posso accedere alla Legge 3/2012?

Sì, ma non sempre è la soluzione più adatta.

Molti nostri clienti avevano debiti con le banche. Avevano perso la casa perché la banca aveva mandato all’asta l’immobile. Svendendo il bene all’asta, il ricavato non aveva coperto interamente la somma iniziale e quindi i debiti erano rimasti. Cosa fare dunque?

A questi clienti, anziché far sostenere il costo della Legge 3/2012 con un conseguente periodo di controllo di 4 anni, spesso proponiamo una transazione con l'istituto di credito, ovvero una procedura di saldo e stralcio.

I costi e i tempi sono inferiori rispetto al ricorso alla Legge 3/2012 e non vincola il cliente per un periodo lungo. 

La legge 3/2012 va utilizzata solo quando conviene al cliente. Ogni situazione va valutata con precisione e cerchiamo di risolvere ogni caso nel modo più opportuno.

La Legge 3/2012 cancella anche i debiti con le finanziarie?

Sì, certo, elimina tutti i debiti, tranne due categorie:

  • gli alimenti all'ex coniuge non pagati;
  • i risarcimenti extracontrattuali, ad esempio in caso di incidente stradale.

Tutti gli altri debiti si possono cancellare.

A chi mi devo rivolgere per una consulenza sulla Legge 3/2012?

Sicuramente a noi di Ri.Analisi che conosciamo molto bene questa legge. 

Consigliamo comunque di chiedere più consulenze per valutare la struttura più professionale e seria.
Non fidatevi di una sola consulenza. Fate sempre un confronto con più agenzie.

Noi abbiamo diverse sedi in Italia con nostri consulenti e collaboratori, perché è importante ricordare che la Legge 3/2012 deve essere fatta nella sede di residenza del cliente e non può essere seguita a distanza. 

Invitiamo sempre i nostri clienti a valutare con attenzione i passi da seguire, perché la Legge 3/2012 non è complessa, ma deve essere conosciuta nel dettaglio.

Puoi contattarci ora se vuoi maggiori informazioni o una consulenza.

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DATA PUBBLICAZIONE:
14 Ottobre 2021