Decreto Rilancio: bloccati i pignoramenti su stipendi e pensioni

Il “Decreto Rilancio” del 20 maggio 2020 ha previsto il blocco dei pignoramenti presso terzi effettuati dall’Agente della riscossione.

placehold
placehold

Con tale blocco, il Decreto Rilancio ha sospeso tutti i pignoramenti presso terzi effettuati dall’Agenzia delle Entrate–Riscossione e notificati prima dell’entrata in vigore del Decreto stesso, aventi ad oggetto retribuzioni, pensioni, indennità di fine rapporto o collegate alla cessazione del rapporto di lavoro. 

La sospensione dura fino al 31 agosto 2020

Alla luce di quanto previsto nel Decreto Rilancio, le somme precedentemente pignorate tornano nella piena disponibilità del dipendente, fatti salvi gli importi già accantonati dal datore di lavoro. 

Si evidenzia tuttavia come il blocco descritto vale solo per il pignoramento dello stipendio, della pensione e delle indennità di fine rapporto. Detto blocco non vale quindi per le altre tipologie di pignoramento quali ad esempio quelle del conto bancario o dei canoni di locazione.

Si precisa che l’Agenzia delle Entrate–Riscossione ha chiarito che non procederà con alcuna restituzione per le somme già erroneamente versate.

In ultimo si ricorda come la disciplina descritta ha valenza fino al 31 agosto 2020 e pertanto a decorrere dall’1 settembre 2020 le trattenute riprenderanno secondo le modalità ordinarie.
Il tutto salvo ulteriori nuove disposizioni normative.


Per chiarimenti e aggiornamenti contatta i nostri professionisti.

RI.Blog

DATA PUBBLICAZIONE:
22 Maggio 2020