Autotrasportatore libero da 190.000 euro di debiti
Grazie alla procedura di liquidazione controllata, il nostro cliente Michele è riuscito ad estinguere definitivamente un debito di 190.000 euro.

La situazione di Michele
Michele ha avviato la sua professione come trasportatore di merci per conto terzi nel 1989.
Per molti anni, grazie a un buon volume di lavoro, è riuscito a condurre serenamente la sua attività, senza difficoltà economiche.
Fino al 2014 ha abitato con la madre, conducendo una vita semplice, ma stabile. Con il matrimonio, avvenuto proprio nel 2014, la sua situazione familiare è cambiata radicalmente: ha creato un nuovo nucleo familiare e, con esso, sono arrivate nuove responsabilità economiche, tra cui il sostentamento della moglie e le spese domestiche.
Nel 2019, dopo la separazione dalla moglie, Michele ha dovuto lasciare la casa coniugale e trovare un nuovo alloggio in affitto, con il conseguente aumento delle spese fisse.
Nello stesso periodo, la madre, già anziana e con gravi problemi di salute, ha richiesto un supporto economico continuo e significativo, aggravando ulteriormente la pressione sulle sue finanze.
I motivi del suo sovraindebitamento
A causa delle difficoltà iniziate nel 2019, per poter mantenere la sua attività di autotrasportatore Michele ha dovuto aumentare le spese, pur affrontando un calo di lavoro.
Questo ha ridotto la sua capacità di generare reddito.
Sommando le uscite (di affitto, assistenza alla madre, spese legate alla professione e spese quotidiane), l’autotrasportatore ha iniziato a trascurare i pagamenti fiscali e previdenziali.
In poco tempo ha accumulato debiti con l’erario, per IVA, IRPEF, IRAP, contributi INPS non versati, e con due società finanziarie a cui aveva richiesto prestiti personali per tamponare le emergenze.
Uno dei prestiti era stato concesso con rimborso tramite cambiali mensili, esponendolo al rischio concreto di protesto.
A questi si è aggiunta la tassa di proprietà non pagata per i suoi automezzi.
Complessivamente, il debito ha raggiunto circa 190.000 euro.
Michele non possiede immobili e l’unico bene intestato a suo nome è un autocarro di scarso valore commerciale, ma fondamentale per proseguire la sua attività.
In una situazione simile, ogni tentativo di far fronte ai debiti è divenuto insostenibile. Il rischio di perdere tutto e di non poter più lavorare è divenuto sempre più concreto.
Come Ri.Analisi ha aiutato Michele
Consapevole di non poter risanare la sua posizione debitoria con le proprie forze, Michele si è rivolto a noi di Ri.Analisi.
Dopo un attento esame della documentazione e del quadro complessivo, abbiamo deciso insieme a lui, di avviare la procedura di liquidazione controllata, prevista dalla normativa sulla composizione della crisi da sovraindebitamento.
Questa procedura è la più adatta, poiché permette di estinguere i debiti attraverso un piano sostenibile e controllato, senza compromettere la sopravvivenza economica del debitore.
Il nostro team di esperti ha predisposto tutta la documentazione necessaria per presentare la richiesta al Tribunale di Venezia, con particolare attenzione alla tutela dell’autocarro: è stato infatti chiesto che il veicolo, pur formalmente parte del patrimonio del debitore, non venisse incluso nella liquidazione, in quanto bene essenziale per lo svolgimento della sua attività lavorativa.
L’obiettivo è chiaro: permettere a Michele di continuare a lavorare, generare un reddito, e rientrare nei limiti di un piano sostenibile, salvaguardando la sua autonomia economica.
La sentenza del Tribunale di Venezia
Il Tribunale di Venezia, con sentenza del 23 maggio 2024, ha accolto la proposta predisposta da Ri.Analisi e ha ammesso Michele alla procedura di liquidazione controllata.
La sentenza ha rappresentato un punto di svolta fondamentale per lui. In base a quanto stabilito, per i prossimi tre anni il nostro cliente metterà a disposizione della procedura l’eccedenza del suo reddito rispetto alle necessità minime di vita.
In altre parole, potrà trattenere quanto serve per vivere dignitosamente e lavorare, versando ai creditori solo quanto eccede tale soglia.
Si tratta di un meccanismo equilibrato, che tiene conto della reale capacità contributiva del debitore e mira a una risoluzione sostenibile e definitiva del debito.
Il Tribunale ha anche accolto la richiesta di escludere l’autocarro dal patrimonio liquidabile, riconoscendone l’utilità strumentale all’attività lavorativa. Questa decisione ha consentito a Michele di non interrompere la propria attività, elemento cruciale per rispettare gli impegni del piano e non cadere nuovamente nell’insolvenza.
La soluzione definitiva al sovraindebitamento
La storia di Michele dimostra come, anche in situazioni di grave sovraindebitamento, esistano soluzioni legali e concrete per riprendere in mano la propria vita.
Grazie al supporto professionale di Ri.Analisi e all’approvazione della procedura da parte del Tribunale di Venezia, Michele ha potuto evitare il fallimento personale, mantenere il proprio lavoro e costruire un percorso di uscita dal debito.
Al termine dei tre anni previsti dalla procedura, Michele potrà ottenere l’esdebitazione, quindi cancellerà tutti i suoi debiti e potrà lasciarsi definitivamente alle spalle un fardello economico che per troppo tempo ha compromesso la sua serenità.
Il suo caso rappresenta un esempio virtuoso di come affrontare con responsabilità e coraggio anche le crisi finanziarie più complesse.
Se anche tu ti trovi in una situazione simile, non esitare a contattarci per una consulenza.
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RI.Blog
12 Giugno 2025