Come uscire dal sovraindebitamento: novità 2025

La normativa sul sovraindebitamento si è rinnovata. Ora è più chiara, accessibile e aiuta i debitori ad uscire dalla crisi in tempi più rapidi.

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Trovarsi sommersi dai debiti è un problema serio e purtroppo sempre più diffuso.
Per molte persone, famiglie e piccoli imprenditori, la difficoltà di ripagare i propri debiti rappresenta un ostacolo apparentemente insormontabile, che minaccia il benessere economico e personale. Ma esistono strumenti legali che aiutano chi si trova in crisi da sovraindebitamento.

Nel tempo, le modifiche normative alle procedure di sovraindebitamento hanno introdotto importanti novità per chi si trova in questa situazione o deve affrontarla nel 2025.

Cos'è il sovraindebitamento e come nasce la legge per uscirne


Il concetto di sovraindebitamento è stato formalmente introdotto in Italia con la Legge 3/2012, che ha previsto per le persone in gravi difficoltà economiche la possibilità di liberarsi legalmente dai propri debiti.

Il sovraindebitamento si verifica quando una persona, una piccola impresa o un professionista non riesce più a pagare i propri debiti perché le spese superano le entrate.

Cos'è una procedura di sovraindebitamento?


Una procedura di sovraindebitamento è una soluzione giuridica che consente a chi si trova in difficoltà economica di ristrutturare i propri debiti, stabilendo un piano di pagamento sostenibile.

Questo strumento è riservato a chi si trova in una situazione di squilibrio e non ha la possibilità di far fronte ai propri impegni economici con il patrimonio e/o reddito disponibile.

Il sovraindebitato è una persona che non possiede sufficienti beni liquidi e/o reddito per onorare i debiti, e che si trova in una condizione di temporanea insolvenza, che potrebbe derivare da eventi come la perdita del lavoro o il fallimento di un’attività economica. In tali casi, la procedura consente al debitore di ridurre il proprio debito a una cifra che sia compatibile con le proprie capacità patrimoniali ed economiche e di eliminare quelli che non possono essere pagati.

L’obiettivo di una procedura di sovraindebitamento non è l'eliminazione totale del debito, ma piuttosto l’offerta a chi si trova in difficoltà di pagare ciò che è possibile, in relazione alla propria situazione patrimonmiale ed economica.

La riforma del sovraindebitamento: il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza


Nel 2022, il sistema giuridico italiano, con l'introduzione del Codice della Crisi d'Impresa e dell’Insolvenza, ha visto una riforma completa in materia concorsuale con conseguente interessamento della disciplina del sovraindebitamento.
Questo nuovo quadro normativo ha sostituito la Legge 3/2012, sebbene i principi di base siano rimasti in gran parte invariati. Il CCII, in vigore dal 15 luglio 2022, rappresenta la nuova guida legale per coloro che desiderano uscire da una situazione di sovraindebitamento, ma che non possono ricorrere ad altre procedure fallimentari.

Tipologie di procedura: come funzionano?


Esistono diverse procedure, ognuna delle quali si adatta alle diverse situazioni del debitore. La riforma ha semplificato il sistema precedente, introducendo procedure più accessibili.

  • Piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore: riservato ai consumatori, consente a chi è in difficoltà economica di presentare un piano che preveda il pagamento dei debiti secondo un programma sostenibile, tenendo conto delle proprie risorse finanziarie.
  • Concordato minore: per le piccole imprese o i professionisti, questa procedura consente di concordare un piano di ristrutturazione dei debiti con i creditori, mantenendo la continuità dell’attività.
  • Liquidazione controllata: in caso di impossibilità di pagare i debiti, la procedura consente di pagare con una parte del reddito o vendere i beni del debitore per risarcire i creditori. Al termine della procedura, quindi dopo tre anni, i debiti non saldati vengono eliminati.
  • Esdebitazione del debitore incapiente: se il debitore non possiede né reddito né beni, la legge consente la cancellazione totale dei debiti. In questo caso, il debitore deve dimostrare la cosiddetta meritevolezza, ossia che la propria situazione di insolvenza non è derivata da atti fraudolenti o irresponsabili.

Il parere dei giudici in tema di sovraindebitamento


Nel corso degli anni di applicazione della Legge 3/2012 e, più recentemente, del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza, nei capi dedicati ai soggetti sovraindebitati, i giudici italiani hanno sviluppato una serie di orientamenti interpretativi che hanno contribuito a delineare in modo più chiaro e concreto i contorni delle procedure di sovraindebitamento. 

Ecco i principali aspetti emersi dalla giurisprudenza:

  • Seconda possibilità per il debitore
    I tribunali hanno ribadito con forza che l’accesso alle procedure è riservato a soggetti che abbiano mantenuto comportamenti corretti nel tempo. Ciò significa non solo l’assenza di frodi o tentativi di elusione delle responsabilità, ma anche la dimostrazione di aver agito con diligenza nella gestione delle proprie finanze, pur in presenza di difficoltà oggettive.
  • Piani di rientro più flessibili
    I giudici hanno richiesto che i piani di ristrutturazione o rientro siano basati su previsioni realistiche, sostenibili nel tempo e fondate su entrate certe o ragionevolmente prevedibili. In diversi casi, piani ritenuti troppo ottimistici o generici sono stati rigettati.
  • Valutazione completa della tua situazione
    I giudici hanno evidenziato che il debitore deve fornire una rappresentazione chiara, dettagliata e veritiera del proprio patrimonio, dei redditi e dell’ammontare dei debiti. Omessi o falsi inserimenti nella documentazione possono comportare l’inammissibilità della procedura.
  • Equilibrio tra debitore e creditori
    La giurisprudenza ha progressivamente definito i limiti entro cui il beneficio del debitore può essere concesso, ponendo attenzione al fatto che i piani proposti garantiscano un ritorno, anche parziale, per i creditori. Il principio di soddisfazione minima dei creditori è stato spesso richiamato per valutare l'omologabilità del piano.

L’ultimo Decreto Correttivo: cosa prevede


Il Decreto Correttivo-Ter, in vigore dal settembre 2024, ha semplificato l’accesso alle procedure di ristrutturazione e liquidazione dei debiti per i soggetti come consumatori, piccoli imprenditori e famiglie. Questi cambiamenti mirano a favorire il recupero economico e sociale, evitando che chi è in difficoltà venga escluso dal circuito produttivo.
Quindi non si tratta più di punire il debitore, ma di offrirgli una seconda possibilità, favorendo la sua reintegrazione nel sistema economico e sociale.


Le novità per consumatori e famiglie

Il Decreto Correttivo ha chiarito che possono accedere alla ristrutturazione del debito del consumatore solo i debiti contratti per scopi personali e non legati a un’attività professionale o imprenditoriale.
Questo significa che prestiti per spese familiari, beni di consumo o mutui possono rientrare in questa procedura.
Tale chiarimento elimina incertezze, rendendo il processo più trasparente e prevedibile per chi ha debiti di natura personale.

Per le famiglie, il Decreto ha semplificato l’accesso alle procedure di ristrutturazione. Ad esempio, i membri della stessa famiglia possono essere inclusi in una procedura unica, garantendo un trattamento più equo e agevole. È anche possibile continuare a pagare il mutuo sulla prima casa, proteggendo così il bene primario dall’esecuzione forzata.


Le novità per piccoli imprenditori o professionisti

Un’importante innovazione riguarda la liquidazione controllata, pensata per semplificare la gestione dei debiti.

Tra le novità principali:

  • Regole più eque sulla competenza territoriale: il trasferimento della residenza o sede legale non può essere usato per scegliere condizioni più favorevoli.
  • Deroghe per imprenditori individuali: con l’aggiornamento del comma art. 33 del CCII, la procedura di liquidazione controllata può essere avviata entro un anno dalla cessazione dell’attività del debitore.
    Fanno eccezione gli imprenditori individuali che pur avendo cessato l’attività da oltre un anno, possono comunque accedere alla procedura, e questo garantisce loro una via d’uscita.

Se i debiti derivano sia da spese personali che da attività professionali, si può accedere al concordato minore, una procedura che permette di ristrutturare i debiti con il consenso dei creditori, i quali sono chiamati ad esprimersi  sulla sostenibilità del piano.

Inoltre, per le imprese agricole e le start-up innovative, sono state introdotte opzioni specifiche per affrontare la crisi in base alle dimensioni dell’azienda, rendendo il processo più flessibile.


Trasparenza e verifiche più efficaci

Un elemento chiave introdotto dal Decreto riguarda l’accesso dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) alle banche dati pubbliche, come l’anagrafe tributaria e i registri finanziari. Questo permette di:

  • verificare la veridicità delle dichiarazioni fornite dal debitore.
  • offrire soluzioni più mirate e basate su dati reali.

Grazie a strumenti più chiari, trasparenti e accessibili, è possibile costruire un percorso di risanamento che tenga conto delle esigenze di ciascun debitore, senza rinunciare alla tutela dei creditori. 

Per chi si trova in difficoltà il primo passo è rivolgersi a un professionista esperto come lo siamo noi di Ri.Analisi. Potremo guidarti nella scelta della procedura più adatta alle tue esigenze.

Perché la legge sul sovraindebitamento è importante?


Il sistema sta diventando sempre più attento ai bisogni reali delle persone sovraindebitate.
Chi è in difficoltà ha strumenti per ricominciare, se agisce con trasparenza e serietà.
Il messaggio della giurisprudenza è chiaro: nessuno deve restare prigioniero dei debiti per sempre.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e le modifiche successive non sono solo tecnicismi giuridici. Si tratta di strumenti concreti per aiutarti a uscire dalla spirale dei debiti, proteggendo i tuoi diritti e offrendoti una vera seconda possibilità.

Nel 2025 ci si aspetta una decisione molto importante della Cassazione che confermerà alcuni principi chiave:

  • Maggiore apertura alla cancellazione dei debiti (esdebitazione)
  • Maggiore attenzione alla situazione personale del debitore
  • Possibilità di rientrare in società, lavorare e vivere senza essere bloccati dal passato

Grazie a un sistema più inclusivo e trasparente, il percorso per liberarti dai debiti è più accessibile che mai e con il supporto di Rianalisi, non sei solo: ti aiutiamo a ritrovare stabilità e ripartire con serenità.

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DATA PUBBLICAZIONE:
29 Aprile 2025
Categoria: Normativa