Ex-imprenditore ottiene la cancellazione di 642.000 euro di debiti

A seguito del fallimento dell’impresa individuale del nostro cliente Luca, di Busto Arsizio, il giudice ha concesso l’esdebitazione per 642 mila euro di debiti.

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I motivi del sovraindebitamento di Luca

Luca è perito informatico e dopo il diploma, aveva deciso di aprire la propria ditta individuale in provincia di Varese, offrendo assistenza informatica ad altre ditte e a clienti privati.

Purtroppo l’attività faticava a decollare e le spese che Luca doveva affrontare erano superiori alle entrate. Ha iniziato così a non pagare i fornitori e ad accumulare molti debiti con diversi creditori e con la banca che gli aveva concesso il mutuo per l’acquisto dell’immobile di residenza.

Nel 2015 un creditore ha chiesto il fallimento della ditta di Luca e lui è stato costretto a procedere, non avendo altre soluzioni. La procedura concorsuale, in base alla ex-Legge Fallimentare, veniva chiusa nel marzo 2022. 

L’ammontare complessivo dei debiti risultante dallo stato passivo esecutivo era di 796.924 euro, mentre l’attivo complessivamente ricavato ammontava 154.246 euro, prevalentemente derivante dagli immobili e dai beni mobili messi a disposizione da Luca.
Tale importo ha consentito di pagare integralmente le spese di procedura e di soddisfare in parte la banca (nella misura del 28,43%) ed altri creditori (nella misura del 2,73%).
Restavano quindi insoddisfatti 642.700 euro di debiti, che rimanevano a carico di Luca.

Subito dopo la chiusura del fallimento, Luca, che nel frattempo aveva trovato lavoro come dipendente in una ditta locale, subiva il pignoramento del quinto della retribuzione, esteso al TFR qualora, al termine dell’occupazione, il credito non fosse stato ancora soddisfatto per intero.

Come Ri.Analisi ha affrontato il sovraindebitamento di Luca

Senza perdere tempo, Luca ha cercato informazioni su come uscire dalla situazione di sovraindebitamento e si è rivolto a Ri.Analisi per verificare se esistesse una soluzione per l’importante somma di debiti rimasti a suo carico.

Luca aveva perso tutto a seguito del fallimento e non disponeva più di alcun bene. Gli restava solo lo stipendio di circa 1.750 euro mensili. Non sarebbe mai stato in grado di pagare l’intero debito residuo e neppure di proporre un accordo che potesse trovare il benestare dei creditori.

I nostri professionisti hanno analizzato l’intera documentazione e hanno constatato che la posizione di Luca andava trattata sulla base della normativa vigente prima del 15/07/2022, data in cui è entrato in vigore il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII).

Poiché non era ancora trascorso un anno dalla chiusura del fallimento, è stata chiesta l’esdebitazione ai sensi dell’art. 142 della ex-Legge Fallimentare (del R.D. n. 267/1942).
E’ importante notare che tale norma non è stata abrogata dal nuovo CCII e ad essa devono ricorrere tutti gli imprenditori dichiarati falliti prima del luglio 2022.

Il decreto di esdebitazione

L’esdebitazione richiesta grazie all'aiuto di Ri.Analisi in base all'art. 142 della ex-Legge Fallimentare, prevedeva requisiti soggettivi di meritevolezza e collaborazione, che Luca rispettava pienamente, e infine il requisito oggettivo della parziale soddisfazione dei creditori. Si tratta in questo caso di una dicitura generica, che ha dato adito a diverse interpretazioni, lasciando ampia discrezionalità ai Tribunali nella determinazione della percentuale ritenuta sufficiente per la concessione dell’esdebitazione. E’ questo uno dei tanti motivi che hanno portato alla riforma del fallimento, grazie a cui è entrato in vigore il nuovo CCII.

Nel caso di Luca, i creditori risultavano soddisfatti nella percentuale del 12,24%.
Con il provvedimento che alleghiamo qui sotto, il Tribunale di Busto Arsizio ha ritenuto questa percentuale idonea ai fini della concessione dell’esdebitazione, dichiarando così l’inesigibilità dei debiti non soddisfatti.
In pratica Luca ha ottenuto la cancellazione di 642.700 euro di debiti.

Si allega decreto dd. 30/05/2023 del Tribunale di Busto Arsizio.  

Debiti dell’impresa individuale: come affrontiamo il problema

Purtroppo i debiti dell’impresa individuale, come quelli dei liberi professionisti o delle cooperative, non vengono cancellati con il fallimento dell’impresa, ma restano a carico del titolare o dei soci illimitatamente responsabili.

Per evitare di essere assillati a vita dai propri creditori e non vedere aumentare nel tempo una somma di debiti già elevata, è necessario trovare con rapidità una soluzione. 

La risposta ai problemi di sovraindebitamento per imprese individuali, professionisti e privati cittadini è l’accesso ad una delle procedure del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, o di altre procedure previste dalle precedenti normative non abrogate dall’entrata in vigore del CCII.

Grazie alla nostra esperienza e competenza sia sulla normativa attuale, sia su quelle precedenti, possiamo consigliarti la soluzione più adatta.

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DATA PUBBLICAZIONE:
28 Luglio 2023