Cancellazione cartelle esattoriali: come si ottiene

Cosa si può fare se non si è riusciti a pagare un debito con l’Agenzia delle Entrate Riscossione? Il Governo sta approvando un nuovo stralcio delle cartelle nel 2023, ma per chi ha debiti elevati ci sono già delle alternative possibili.

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Lo stralcio delle cartelle esattoriali è un argomento di grande interesse in questo momento perché riguarda tantissime persone e piccoli imprenditori, soprattutto dopo due anni di crisi pandemica ed economica.

Pagare i debiti che derivano da accertamenti fiscali o tasse e imposte non è sempre possibile a causa di una reale difficoltà economica. Ciò che peggiora la situazione sono le sanzioni e gli interessi che si accumulano facendo crescere esponenzialmente il debito in poco tempo.

Cosa fare dunque per aiutare famiglie e imprese che si trovano in questa situazione di difficoltà? Il Governo ha previsto una nuova pace fiscale nella prossima legge di bilancio, ma dopo vari emendamenti e richieste, la misura è posticipata a marzo 2023. Il testo definitivo sarà presentato entro il 31 dicembre 2022.

Che cos’è la pace fiscale?

La definizione di “pace fiscale” è comparsa nel 2019 e si riferisce a diverse misure per regolarizzare la propria posizione con l’Erario, tra cui il “saldo e stralcio” delle cartelle fino a 1.000 euro. Si è trattato di una misura limitata nel tempo e relativa ad un periodo definito.

Il Decreto Sostegni del 2021 ha poi ampliato il diritto del contribuente ad ottenere l’annullamento delle cartelle, introducendo lo stralcio per importi fino a 5.000 euro (superando così il limite precedente di 1.000 euro).

Solitamente si parla di saldo e stralcio con banche o finanziarie, ma con il Fisco si tratta di misure straordinarie e che necessitano di un ulteriore intervento legislativo per attuarle nuovamente. 

Nuovo stralcio e rottamazione delle cartelle esattoriali

Il Governo Meloni aveva inizialmente pensato ad uno stralcio, o condono, delle cartelle esattoriali da 1.000 a 3.000 euro, emesse fra il 2000 e il 2015. Ora il limite è sceso a 1.000 euro e non comprenderebbe le multe e l’IMU, che sono linfa vitale per i Comuni.

Per questi importi il contribuente pagherebbe una minima parte, in base ai requisiti che che si stanno definendo in questi ultimi giorni di dicembre 2022.

Oltre allo stralcio delle cartelle, c’è la possibilità di ricorrere anche alla rottamazione, misura già attuata in passato e che dà la possibilità ai contribuenti che ne fanno richiesta di estinguere i debiti con il fisco, senza obbligarli a pagare anche le sanzioni e gli interessi sulle somme dovute.

La rottamazione delle cartelle esattoriali è stata prevista per la prima volta dal decreto legge n. 193/2016, il quale aveva introdotto la possibilità per i contribuenti di beneficiare di una definizione agevolata per carichi compresi tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016.

A questo decreto sono seguiti anche la rottamazione-bis nel 2017 (decreto legge n. 148/2017) e la rottamazione-ter nel 2018 (decreto legge n. 119/2018).

Ora si parla di rottamazione quater, perché sarebbe il quarto intervento legislativo, e prevede la sanatoria delle cartelle dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Le soluzioni per chi ha debiti elevati con il Fisco

Per chi ha accumulato molti debiti con il Fisco, che alternative ci sono? Due soluzioni già da adesso sono attuabili:

  • la rateizzazione dei pagamenti;
  • la normativa sul sovraindebitamento.

Rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022

Per chi ha accumulato molti debiti nei confronti del Fisco e non ha al momento la disponibilità economica per ripagarli, può fare richiesta di rateazione, così da diluire i pagamenti.

Le procedure sono tutte indicate nel nostro approfondimento sui debiti con il Fisco.

In sintesi, per importi inferiori a 120 mila euro sono previsti due piani di pagamento del debito:

  • piano ordinario fino a 72 rate: non necessita di alcuna documentazione provante la difficoltà economica e prevede di pagare il debito fino a un massimo di 72 rate (6 anni) scegliendo rate costanti o crescenti in base alla preferenza espressa.
  • piano fino a 120 rate: è riservato a chi dimostra di non poter pagare il debito secondo i criteri previsti dal piano ordinario.


Per importi superiori a 120 mila euro è necessario allegare anche il proprio ISEE per dimostrare la situazione di difficoltà economica.

La normativa aggiornata sul sovraindebitamento

La vera soluzione, efficace e concreta, per ridurre o eliminare i debiti con il Fisco è la nuova normativa sul sovraindebitamento, contenuta nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, in attuazione della Legge 155 del 2017.

I cittadini, gli artigiani, gli agricoltori, i liberi professionisti o i piccoli imprenditori che hanno molti debiti con il Fisco possono accedere ad una delle procedure previste dal CCII.

Già la legge 3 del 2012 è stata emanata per aiutare tantissime persone sovraindebitate a ridurre o annullare i propri debiti, anche con il Fisco. Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, in vigore dal 15 luglio 2022, ha aggiornato la legge 3/2012 ed è la soluzione che proponiamo oggi per le persone che hanno difficoltà economiche e sono in stato di sovraindebitamento. 

Molte persone hanno elevati debiti, ma non hanno la possibilità di pagarli. Non è utile tenerle indebitate a vita e la risposta è data proprio da questa legge.

Anche per chi è nullatenente c’è la possibilità, una sola volta nella vita, di vedersi cancellati tutti i debiti proprio perché non si ha reddito sufficiente o beni a disposizione per ripagarli. E’ una procedura che abbiamo approfondito nell'articolo esdebitazione dell’incapiente.

Alcuni casi concreti

Ad Alina, nostra cliente di Trieste, sono stati sanati circa 360 mila euro grazie alla procedura di esdebitazione dell’incapiente, una delle prime ottenute in Italia, ai sensi dell’art. 14 quaterdecies della Legge 3/2012. Leggi la sentenza.

Piero, con il supporto di Ri.Analisi, ha ottenuto dal Tribunale di Treviso l'esdebitazione completa da 7 milioni di euro di debiti grazie alla procedura di liquidazione controllata dei beni. È una delle primissime sentenze emesse dopo la riforma del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Leggi la sentenza.

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DATA PUBBLICAZIONE:
22 Dicembre 2022