Come liberarsi dai debiti con le finanziarie: la testimonianza di un consumatore sovraindebitato

Un consumatore sovraindebitato di Trieste ha richiesto la consulenza di Ri.Analisi e ha ottenuto la liquidazione del patrimonio e l’annullamento delle cambiali grazie alla legge 3/2012.

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Se hai debiti con le banche o le finanziarie oggi una soluzione esiste: in una sola mossa puoi liberarti dai debiti accumulati nel corso del tempo difficilmente estinguibili ed uscire dalla grave crisi di sovraindebitamento in cui sei entrato.

Stiamo parlando della legge 3/2012, uno strumento ancora poco utilizzato nonostante i vantaggi che può comportare nelle situazioni di sovraindebitamento del consumatore, della famiglia e di tutti quei soggetti definiti come non fallibili.

Cosa prevede la legge 3 del 2012 in sintesi

La normativa consente al debitore di presentare in tribunale una richiesta di “sconto” del proprio debito e se il giudice valuta positivamente la fattibilità della proposta e la meritevolezza del debitore autorizza la riduzione del debito, anche senza sentire il parere dei creditori.Se sei un consumatore puoi accedere alternativamente a una delle tre procedure previste dalla legge 3 del 2012:

  • accordo di composizione della crisi
  • piano del consumatore
  • liquidazione dei beni con possibile esdebitazione


Noi di Ri.Analisi valuteremo insieme la procedura più adatta al tuo caso specifico e ti aiuteremo a trovare la via d’uscita dal tunnel dei debiti in cui sei entrato, come abbiamo fatto con Giovanni, un dipendente di Trieste che si è rivolto a noi per risolvere i suoi problemi di debiti. 

Il caso di un consumatore sovraindebitato con banche e finanziarie

Prima di separarsi, Giovanni era sposato con Martina, la quale nel 2005 aveva deciso di aprire un’attività commerciale. Purtroppo gli affari non vanno come sperato e la ex moglie si è vista costretta a chiudere il negozio

In questi anni, però, Martina accumula una serie debiti e Giovanni, in qualità di marito decide di aiutarla chiedendo diverse somme di denaro a banche e finanziarie intestandole a suo nome. Questo perché il modesto stipendio percepito come dipendente di un supermercato non gli bastava per estinguere immediatamente i debiti accumulati dalla ex moglie.

Il consumatore si è trovato così a dover pagare tutti i debiti da solo, anche se non erano suoi. In poco tempo, con il suo stipendio non è stato più in grado di rimborsare le rate dei vari finanziamenti perché sulla sua retribuzione pesavano già sia la cessione volontaria del quinto dello stipendio, sia un pignoramento notificato da un creditore.

Inoltre, il debitore aveva concordato con una finanziaria una rateizzazione dei pagamenti tramite cambiale mensile, rischiando quindi il protesto.

Giovanni aveva accumulato 75.000€ di debito e non sapeva come fare per estinguerlo.
Se hai accumulato anche tu troppi debiti e vorresti riacquistare la serenità, possiamo offriti la nostra consulenza per farti uscire dal tunnel dei debiti.

Che cos’è il protesto

Il protesto si verifica nel momento in cui non paghi una cambiale, un assegno bancario o postale rischiando di essere segnalato come cattivo pagatore e non poter più chiedere mutui o prestiti di alcun genere. 

Una volta effettuato, il protesto viene trasmesso al Presidente della Camera di Commercio competente per il territorio, che provvederà alla sua pubblicazione nell’Elenco Ufficiale dei Protesti entro i 10 giorni successivi.

Per quanto riguarda le cambiali, se non paghi entro un anno dall’avvenuto protesto, consegue il pignoramento dei beni.
Nel caso in cui ti trovassi in una di queste situazioni non farti prendere dal panico, ma rivolgiti ad un professionista.

Come è stato evitato il protesto

Giovanni si trovava in grave crisi finanziaria e non sapeva come uscirne. Cercando sul web ha trovato noi, che come professionisti in legge 3 del 2012 gli abbiamo offerto una soluzione concreta ai suoi problemi di debito seguendolo passo dopo passo. 

Grazie alla nostra assistenza, Giovanni ha ottenuto dal Tribunale di Trieste l’ammissione alla procedura di liquidazione del patrimonio e l’annullamento delle cambiali. In questo modo il consumatore, che non era in grado di pagare le cambiali, ha evitato il protesto conseguente appunto al mancato pagamento.

Usare una parte del reddito per estinguere i debiti

Da segnalare in questa sentenza è la conferma da parte del giudice della possibilità di accedere alla procedura di liquidazione del patrimonio anche per le persone che non dispongono di un patrimonio immobiliare, ma solo della retribuzione. 

Nel nostro caso, Giovanni pur non possedendo beni immobili e nemmeno autovetture, ma solo un motociclo del valore di € 200,00 circa, è stato ammesso alla liquidazione del patrimonio offrendo una parte del proprio stipendio per soddisfare i creditori.

È confermato inoltre che la cessione volontaria e il pignoramento del quinto gravanti sulla retribuzione non ostacolano l’avvio della procedura.

Con la legge 3 del 2012 paghi i creditori con quello che hai

In conclusione, l’apertura della procedura liquidatoria ha permesso al consumatore di salvaguardare una parte del proprio patrimonio pagando solo con quello che aveva.
Infatti, in accoglimento del ricorso, il Tribunale ha lasciato nella sua disponibilità il ciclomotore, di valore modestissimo, utilizzato per gli spostamenti casa/lavoro e l’importo depositato sul c/c di poco superiore a 900,00 euro.

A beneficio dei creditori è stata destinata solo una quota della retribuzione; mentre la somma di 1.150 euro rimane a disposizione del consumatore per le spese necessarie al sostentamento.

Il nostro cliente dovrà pagare 500€ al mese per 4 anni al termine dei quali i creditori riceveranno solo 24.000€ a fronte di 75.000€ di debito iniziale. 

Vuoi anche tu pagare solo il 40% del tuo debito? Con la legge sul sovraindebitamento e il nostro aiuto puoi!
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In allegato il decreto del Tribunale di Trieste.

RI.Blog

DATA PUBBLICAZIONE:
15 Luglio 2020